sabato, agosto 11, 2007

Un discorso maturo

Ammetto di non averci pensato prima. Davvero non ci ero arrivato.
Quest'oggi mi è capitto di fare un bel discorso con mia sorella, di quelli che alla fine capisci di esser cresciuto, che alla fine ti lascia il buon sapere di aver imparato qualcosa.

Sventolavo un quotidiano in cui si parlava di un prete che parlava di essere felice di essere gay. Ed io che lo sventolavo dicevo: "Vedi? Questo ha avuto il coraggio di dire come stanno le cose!". Mia sorella poi, mi riferisce del fatto che le sembra una contraddizione un prete gay. Io mi stavo già turbando quando ha cominciato a spiegarmi che se la Chiesa non vuole che tra le sue file ci sia gente con determinte caratteristiche allora che queste persone che non le posseggono che ne uscissero fuori, si fa con ogni tipo di gruppo di persone che scelgono di aggregarsi no? D'atronde nessuno le obbliga a starci dentro. L'istituzione Chiesa dà la possibilità di scegliere di stare dentro o fuori, non c'è nessun obbligo di stare nè da una parte nè dall'altra. E' inutile che uno se ne esca fuori col fatto di essere gay... se è incompatibile con la Chiesa... perchè stare ancora dentro?

Giusto...

2 commenti:

daliacode ha detto...

Quindi secondo tua sorella uno che, per una ragione o per un´altra, non accetta la societá in cui vive... dovrebbe suicidarsi?

Remo Tomasi ha detto...

Ci mancherebbe...
La Chiesa non rappresenta la vita, ma una aggregazione di persone che la pensano in certo modo e che seguono certe regole. Se uno non è compatibile con questo gruppo di persone perchè persistere di stare al suo interno? Suppongo sia questa la sua interpretazione.

Non credo bisogna portare agli estremi certe idee, questo sarebbe sbagliato. Dal mio punto di vista credo che la Chiesa dovrebbe comunque rendersi conto che le persone essendo di natura umana hanno le loro tentazioni e statisticamente tendono ad evere certe reazioni di fronte alle situazioni della vita: quindi credo che l'istituzione Chiesa debba essere più tollerante e magari ammettere, che ne so, il matrimonio dei preti, tra gay e roba del genere.

D'altronde se tu volessi fondare una congregazione che si fondi su determinate regole cosa diresti di quelli che non le rispettano? Applicheresti delle regole del caso, ma saresti daccordo sul fatto di non obbligare alcuno ad entrare a farne parte no?