martedì, giugno 24, 2008

Mentalità

E' da un pò di tempo che frulla in mente questa idea che ormai mi son fatto.
Del mio paese. Della mia terra.

Si dice (chi?) che abbiamo buone menti in Italia. Opere letterarie, matematiche, teorie di ogni tipo ne sono testimonianza... questo per rispondere al "chi?" di prima.

Pochi emergono. Tanti emigrano. Troppi rimangono...

E' questione di menatlità... si dice anche questo... e su questo luogo comune ci ho riflettutto molto ultimamente... non è proprio un luogo comune... è proprio vero... è mentalità...

Magari uno nasce con il pensiero di essere qualcuno, di essere onesto, di divenire chissà chi... poi cresce e nota che la scuola è un disastro, i parenti ancorati ad arcaici pensieri, gli amici la cui massima aspirazione è quella di "farsi" una ragazza e lo pensano in tutti i modi più volgari possibili, politic e preti che parlano di onestà, amore, fratellanza e qualcuno di meritocrazia e poi scopri il clientelismo, il guadagno disonesto, le preferenze, le invidie e la meritocrazia va a farsi fottere... meglio l'amicizia di "certa" gente e l'inettitudine ed i favori che il bene comune...

Un individuo nasce con i suoi buoni propositi, speranze, idee, fiducia...
ma poi crescendo si adegua al mondo di cui è circondato...

AL DIAVOLO VOI E LA VOSTRA MENTALITA'!!!

No! Non vi preoccupate di cacciarmi... a quel paese ci andrò da solo... almeno questo lo farò con le mie gambe...

7 commenti:

Eugenio Memmi ha detto...

Non saprei proprio cosa aggiungere caro Remo, dico solo a tutti di non lasciare che il grido di Remo cada nel vuoto altrimenti ne verremo tutti risucchiati e questa società già coperta di fango spofonderà nelle sabbie mobili del clientelismo che affosserà ogni sacrificio fatto dalla gente onesta. Occorre cambiare rotta da subito, in ogni campo, scuola, sanità, edilizia, amministrazioni pubbliche.

Remo Tomasi ha detto...

Forse una mezza risposta la posso dare: realizzo la mia vita nel possibile delle mie capacità secondo certi principi (spero giusti ed equi) e non secondo una certa mentalità "bloccante".

I commenti li lascio fare agli altri...

Perchè mezza risposta? Perchè forse non rimarrò qui... la mentalità è difficile da cambiare... ed io non ho certi poteri... solo il mio piccolo contributo per dire ad altri di realizzarsi al di fuori dello spettacolo che ci viene offerto di continuo...

se il mio amico mi dice: vieni a prenderti ogni pomeriggio un bicchierino o qualcos'altro al bar con me com'è di grande consuetudine qui o magari di farsi un'uscita a guardare le "femmine"... io dico No, grazie! Ho altro a cui pensare: il mio futuro e forse drizzerò anche il suo...

chissà...

difficile è pensare con la propria testa...

grazie eugenio di farci da esempio!

Eugenio Memmi ha detto...

Lascio un altro commento che è poi presente su www.tuttocasarano.it, scritto da me nel 2003, molto attinente a quanto esposto da Remo.
Il titolo era:
AMICIZIA, LA SUA BELLEZZA E LE SUE STORTURE
Esiste ancora l'amicizia nel mondo contemporaneo?

Inizia così il libro di Francesco Alberoni "L'amicizia" regalatomi giorni fà da un'amica.

Ho solo iniziato a leggerlo questo libro, ma ho trovato alcuni spunti veramente interessanti e che vorrei condividere con voi. Nella prima pagina, dopo alcune righe introduttive, l'autore parla dell'amicizia affermando che in Italia, la parola amicizia ha assunto addirittura un significato negativo, di privilegio, di raccomandazione. Per trovare un posto di lavoro, per essere ammesso all'ospedale, per avere una casa in affitto, occorrono delle raccomandazioni, delle amicizie.

Se segui la procedura regolare, burocratica, non ottieni nulla. L'amicizia è il mezzo per passare davanti agli altri, per eludere la norma. La parola amicizia ha finito, così, per indicare i criteri particolaristici, i privilegi, grandi e piccoli, in un sistema che, se fosse giusto, dovrebbe essere invece retto da criteri universalistici e di merito. L'amicizia appare, perciò, come un anacronismo e, per di più, fonte di ingiustizia.

In una società giusta le posizioni vanno attribuite non in base all'amicizia, ma al merito valutato in modo imparziale. Un sistema amministrativo infiltrato dall'amicizia è clientelare, mafioso, ingiusto.

Fortunatamente, dopo questa introduzione catastrofica dell'amicizia, Alberoni, descrive anche, ciò che di bello c'è nell'amicizia dove ognuno sicuramente può riconoscersi.

Ma voi questa riflessione sull'amicizia, sotto quest'ottica, l'avevate mai fatta?

Eppure Alberoni, non sbaglia quando, forse esagerando un pò, afferma che in una sede istituzionale, non ci devono essere rapporti d'amicizia, il rischio è di scivolare senza accorgersene nel rapporto distorto, preferenziale, mafioso, ovviamente a scapito di qualcun'altro più meritevole.

Se mi permettete, tutto questo mi ha un pò lasciato senza parole, per il fatto che Alberoni, aveva scritto delle verità così ovvie ma in parte così spesso violate da non avvertirle più come dei sorprusi, tanto facciano parte della quotidianità.

Con questo che cosa voglio dire?.....

Non lo sò, (Cangimi)... ma io ne ho tratto questa conclusione, non so voi, (scrivetemelo), che la lealtà, la verità, è una virtù, che bisogna sempre interrogarsi su ciò che si stà facendo e soprattutto in quale modo. Nessuno, penso possa essere il custode della verità assoluta, tuttavia, penso che la cosa importante, sia avere dentro quel desiderio di anelito alla verità, alla giustizia, alla correttezza, alla lealtà. all'amicizia, che è un percorso che non si finisce mai di percorrere, e che a volte un buon libro può aiutarci a comprendere la realtà, meglio della realtà stessa.

Comunque, a parte questa riflessione, cerchiamo di comportarci da veri amici, se un nostro amico ci chiede una mano, non facciamoli capire che la può trovare in fondo al suo braccio. Spesso ci comportiamo così, siamo amici fino a quando le cose scorrono lisce, quando invece bisogna impegnarsi un pò, tiriamo i remi in barca, diventiamo delle carogne. Ve la ricordate la canzone di Cocciante, "per un amico in più", mettiamola in pratica.

questo è il link http://www.tuttocasarano.it/sull'amicizia.htm

Unknown ha detto...

Non so perche' ma questo post caro remo mi sembra di averlo scritto io :) La pensiamo proprio allo stesso modo! grande!

Remo Tomasi ha detto...

La cosa grande, fabio, è che è mitico sentire che c'è ancora gente come te che crede in tutto questo...

pochi ma grandi!

P.S. mi ci ritrovo anche io in molti tuoi post... probabilmente ci hanno clonati in paesi differenti...

Anonimo ha detto...

Ciao Remo Giovanni Antonio,
questo pomeriggio, mentre facevo una pausa, sei passato tra i miei pensieri e ho fatto una ricerca su Google con il tuo nominativo (Tomasi e solo Remo però).
C'è un altro Remo Tomasi che è titolare di un agriturismo in Trentino!
Avevo il tuo numero di cellulare ma mi dicesti che non usavi più quello...
Come va? Tutto bene?

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e