mercoledì, luglio 07, 2010

Rallenta

"...correvo come un matto
tutti gli altri eran davanti,
cos'è che non va?
Brutta storia dico corro corro
e resto sempre in fondo
sono fuori allenamento
oppure è allenato il mondo?..."


Così è arrivato il momento di un nuovo break per accogliere quello che mi suggeriva mio fratello: rallenta.
Anche Odifreddi disse di voler scendere dalla giostra...

C'è stato un periodo della mia adolescenza in cui non credevo nello stress, mi facevo beffa di esso...
Malanni fisici? Cosa sono?
Ora mi devo controllare perché lo stress è una brutta bestia e non posso arrendermi sapendo che c'è gente come me
lotta per sopravvivere mentre io posso vivere... con i miei problemi, con i miei guai, inquietudini... ma vivere.

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"Fu così che lasciai la gara
e resto lì
per andare con il passo mio..."


Spesso è utile vedere la gara al rallentatore.
Guardare gli altri mentre si agitano, sorridere, prendersi del tempo per svolgere i propri doveri.
Ti passano accanto, alcuni ti guardano come pensierosi e convinti di fare meglio di te,
altri orgogliosi a giusta regola, altri ancora indifferenti...
Ma io ho la mia vita.
Quattro mura per impegnarsi, volti indifferenti, volti amici...
Fuori è diverso.

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"Io non vado da nessuna parte
io sto andando e basta..."


E se voglio rallentare?
E se voglio preoccuparmi dell'essenziale e non di tutto?
Non vuol dire perdersi...
semplicemente andare...
andare avanti...



P.S.: le frasi in corsivo sono tratte dal testo di una canzone di Ligabue, "Fuoritempo", una delle mie preferite.

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