sabato, ottobre 27, 2007

Cellule parlanti

Oggi mi sono recato al mio ennesimo "lavoro" che svolgo il venerdì e il sabato: doposcuola di matematica, sistemi automatici, elettronica e fisica.

La tecnologia aiuta. Non sempre. Aiuto a svolgere gli esercizi a qualche ragazzo/a. Ma con tremendo delusione osservo che anche i più semplici calcoli vengono svolti con la calcolatrice.
Esempio: scomposizione in fattori primi del numero 72. Mio dio! Con la calcolatrice! E son ragazzi del liceo scientifico...

Alle scuole medie ho imparato a destreggiarmi senza nessun ausilio...

Chiedo: "Hai degli esercizi da svolgere oggi?". Risposta: "Sì ma non li ricordo... chiedo un/una mio/a compagno/a!"... con una destrezza inaudita estrae il cellulare dalla tasca dei jeans, con due dita di mani diverse scrive il messaggio e lo invia... saranno passati si è no 20 secondi!

Altri esercizi: fisica! Dico:"Esegui 1/40"... estrae il cellulare, digita "1/40" schiaccia 'OK' e legge:"0.025!"... il cellulare...
Ogni tanto mentre spiego mi innervosisco... il loro cellulare vibra ogni 5 minuti... messaggi... squilli... mentre il mio è spento, tace, perché in quel momento lavoro e devo concentrarmi!

Basta... ma quando ci si concentra a studiare?

Senza cellulare sarebbero morti e pensare che i greci estraevano le radici quadrate senza le calcolatrici... siamo più menomati noi oggi?
Forse sì, in parte... direi che questi ragazzi stanno rischiando di atrofizzare una parte del loro cervello... la logica e il calcolo...

Mi vien da pensare... un futuro di generazioni menomate nella logica... forse esagero... mica tanto...

2 commenti:

daliacode ha detto...

E´ strano, ma ogni nuova generazione che nasce critica e viene criticata dalla vecchia.

Certo, abbiamo solo 27 anni. Ma rispetto a 10 anni fa sono cambiate tante, tantissime cose.

Nel ´97 ad esempio i cellulari non erano cosi´ diffusi. Chi lo aveva veniva guardato quasi come si guarda uno snob che cammina con due metri d´aria sotto le suole.

Noi italiani siamo famosi nel mondo per l´uso esagerato che facciamo dei cellulari.

Prima la caricatura dell´italiano era il pizzaiolo.

Oggi e´ l´omino con 5 telefonini che trillano tutti insieme.

Personalmente non dipendo dal cellulare...

si potrebbe dire che dipendo dal computer... forse e´ vero.

Anche se sono convinto del fatto che se non ci fosse il computer, passerei una parte del mio tempo libero a battere a macchina.

Remo Tomasi ha detto...

questo è vero, si tende a criticare la generazione precedente, ma penso che faccia parte anche di una tattica di Madre Natura che propende a dare un compito educativo agli individui di età superiore.

Oltre questo credo che abbia ragione, in questo caso, Odifreddi quando dice che la media dell'attenzione verso per concentrarsi nello studio di una materia è diminuita. Mi coinvolgo anche io notando, per esperienza personale, che mi è difficile a volte concentrarmi per più di due ore a studiare, non perché non lo voglia, ma perché, ora il cellulare, ora la posta elettronica, ora il telefono di casa e così via... questo è un dato negativo dell'era tecnologica, ma spesso penso ad un distaccamento da tutto ciò per "disintossicarmi". Prima riuscivo a studiare anche per 6 ore di seguito e forse più... devo provare un esperimento: un NoTecnologyDay