domenica, dicembre 12, 2010

L'energia che consumo e l'altro me

Mi capita, certi giorni, di avere voglia di fare un sacco di cose. Cose tipo? Tante cose. Varie cose.

Mentalmente mi faccio una scaletta: cacchio! Ho tante belle cose da fare, magari cose che non facevo dal tempo dei dinosauri o dalla caduta del meteorite di Tunguska.

Ho tanto tempo libero (penso!), quindi faccio le cose che più mi aggradano, mi divertono e che mi rilassano (da far consumar meno energia, per intenderci!).
Alla fine mi riduco a fare cose futili (e da un lato è giusto fare così poiché si chiama tempo libero eh!), tante cose futili o cose futili che mi impegnano tutto il famoso tempo libero senza combinare nulla di veramente soddisfacente.

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Più di una decina di anni fa (ma pensandoci bene anche +o- 5 anni fa... perché anche io vado a periodi!), la mia scaletta era composta da tante cose da fare ma in ordine inverso!
Meno tempo libero, ma tante cose impegnative da fare prima di tutte le altre...

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Mi chiedo: è giusto spendere il tempo libero per tante cose utili? O è meglio sguariarsi al massimo?

Spesso i divertimenti sfrenati mi hanno allontanato dai miei doveri principali per troppo tempo...

Spendere energia prima (uno come me spende tanto energia in poco tempo) mi scarica troppo e non mi fa riprendere una buona via... forse meglio rilasciare energia lentamente...

sabato, novembre 27, 2010

Dove cerco?

Faccio parte di quella schiera di persone che attraversano momenti di così debole situazione psicologica che a volte diventa difficile da controllare.

Ad esempio:

  1. Entrare in una situazione imbarazzante e non riuscire ad uscirne fuori;

  2. Non riuscire ad intervenire durante una lezione/conferenza per dire la propria opinione o per chiedere chiarimenti;

  3. Entrare in una stanza facendosi mille problemi sul fatto di venire osservati da tutti.



In parte sono cose un po' superate... segno che qualcosa in me sta cambiando. Tipo, riesco con sempre maggiore facilità a chiedere info durante un lezione/conferenza, quindi mi riferisco al punto 2. Ma potrebbe essere apparenza, puro esercizio sempre sullo stesso gioco (così come spiegano su MicroMega) sul quale si diviene bravi a furia di provare e riprovare: riuscirci la prima volta e poi in seguito non vuole dire riuscirci sempre; potrebbe non valere cambiando ambiente.

Sono ancora arenato sul punto 1... e in parte sul punto 3 sul quale, però, ho fatto alcuni passi efficaci, ma ancora insufficienti. Sentirsi l'aria degli altri sul collo è una gran fatica. E' pura psicologia.
Come quando tenti di non farti mancare l'aria in certi giorni di crisi asmatiche.
Mi dicono che è tutto nella mia mente.

Dove cerco?

Con buona probabilità, sulla questione asma, ne sto uscendo un po' fuori. Forse è troppo presto. Forse... quel forse è stressante. Stress... uff...

A volte è può essere paura di un ritorno (vedi la Pellegrini nei 400).

Questione d'esercizio, perseveranza. Questione d'imparare l'esercizio.

mercoledì, novembre 10, 2010

Particelle di dio


Muahahahahahahahahahahahah!!!

What I am?

Ho provato a fare un test sulla possibilità di essere una delle seguenti 3 figure: NERD, GEEK o DORK (per la traduzione andate a vedere su Gooooooogle ;) ).
Ed ecco il risultato...

Your result for The Nerd? Geek? or Dork? Test...

Outcast Genius

61 % Nerd, 61% Geek, 57% Dork

For The Record:


A Nerd is someone who is passionate about learning/being smart/academia.

A Geek is someone who is passionate about some particular area or subject, often an obscure or difficult one.

A Dork is someone who has difficulty with common social expectations/interactions.


You scored better than half in all three, earning you the title of: Outcast Genius.


Outcast geniuses usually are bright enough to understand what society wants of them, and they just don't care! They are highly intelligent and passionate about the things they know are *truly* important in the world. Typically, this does not include sports, cars or make-up, but it can on occassion (and if it does then they know more than all of their friends combined in that subject).

Outcast geniuses can be very lonely, due to their being outcast from most normal groups and too smart for the room among many other types of dorks and geeks, but they can also be the types to eventually rule the world, ala Bill Gates, the prototypical Outcast Genius.

Congratulations!

Thanks Again! --

Take The Nerd? Geek? or Dork? Test at HelloQuizzy


Ora, vorrei farvi vedere un grafico:

visto che il test mi ha dato come percentuali un po' di tutti e 3 (quasi nella medesima quantità) ...il calcolo è presto fatto e il risultato è evidente...








P.S.: il test mi aveva fornito anche un'immagine di riferimento... ho preferito toglierla... ;)

sabato, novembre 06, 2010

Filippo&Marco

Forza di volontà, divertimento, instancabilità, opportunismo... questo fa parte di Filippo Inzaghi...

37 anni, 70 goal in Champions League, 125 goal col Milan (raggiunto e superato il mio mito Marco Van Basten)... alcuni dei suoi numeri...

Grazie Pippo... te li sei meritati tutti gli elogi, tutte le lodi perché partendo dalla panchina, senza polemizzare negativamente con nessuno, senza lamentarti, giocando il buon calcio con umiltà...
adesso fai ancora più parte dei miei miti (Van Basten compreso).

Due numeri 9... stupende coincidenze...

Volate, volate ancora....

Grazie!


sabato, ottobre 30, 2010

Terza Fase

Sono finalmente arrivato a concepire 3 distinte fasi della mia vita che sto or ora attraversando.

In un passato recente ho vissuto una fase dolorosissima (psico-fisicamente parlando) alla quale è seguita una fase di assoluta osservazione della realtà senza che nulla mi abbia potuto tangere più di tanto (un vero muro di gomma).
Adesso sono nella fase di passaggio tra quest'ultima appena descritta e una nuova fase di rilassamento e gioia cinica.

Riassumendo...

1) Delusione sofferente;
2) Delusione indifferente;
3) Delusione sorridente.

In realtà non conosco bene la soluzione, nè dove trovarla...

P.S. quasi divertente direi... però col batticuore...

Posso?

Così mi alzo la mattina e sto bene.

(Posso iniziare un frase con quello che voglio su questo blog proprio perché
è il mio blog e voi illustri e disillusi lettori non mi potrete fermare mai!!!)

Dicevo... mi alzo e sto bene... è solo questo cacchio di asma che ogni tanto mi piglia
e mi blocca sul nascere, mi blocca sull'essere, mi blocca...
Solo il fisico ed io sono giù. Se mi buttate giù fisicamente perdo ogni speranza.
Chissà come sarò da vecchio allora: un rimbecillito che non dice nulla
a cui tutto e tutti dà fastidio.

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Ma posso dire qualche cosa?
Posso dire che quella donna è bellissima oppure ci deve essere l'occhio
di un'altra ad impedirmelo?
Sì proprio l'occhio, perché l'altra donna ti guarda e ti rimprovera
osservandoti e sprezzandoti.
Posso dirti vai affanculo ogni tanto? Sempre?
Posso dirla nelle mura di casa mia?

...

domenica, agosto 22, 2010

Dirla tutta senza emozioni


Sai cosa non va in questo periodo? Mi fermo troppo a pensare.
Io non ce l'ho con nessuno in particolare, solo con me stesso.

Sfiduciato. Sì, ma sfiduciato da solo. Mi sono demoralizzato da solo.

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Mi creo i problemi da solo: bello scemo mi dico.
Ma come fanno i buddhisti a togliersi i pensieri? Forse non pensano al tempo?
Eh sì, perché il tempo mi sta a rovinà, questo pazzo coso che scorre o almeno così dicono.

E' il tempo di nascere, una volta, di crescere, sempre, di mangiare, ogni tanto...

Il tempo che quando ce ne hai tanto ti diverti a vivere.
Quando ne hai poco ti sconquassa i piani e ti vengono le palpitazioni da tachicardia.

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Ansia.

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Verità o no? Debbo dirla sempre tutta?
L'uomo maturo sa quando dirla. Cacchio! E io?

Sono timido sì. Ma perché non dico quello che penso realmente?
Perché cambio i miei comportamenti?

Eh, devi essere reale sennò che cosa vuoi che ti dica? (Così mi rispondono...)
Ancora tante domande...

Per la serie: terrore dal nulla.

sabato, agosto 21, 2010

ci mme stoni cu ste piccolezze...

giuva'... a quai ci ulimu ccanciamu u munnu tocca lu giramu te tutti cantuni stu cubbu te rubik...

William Ghilardi

venerdì, agosto 20, 2010

Un'altra volta

Leggevo il n°63 di Dylan Dog poco fa.

Ed ecco che salta fuori questa sequenza di pensieri che riporto:

p.49

Dylan Dog:
"Ecco, l'ideale per un'anima in pena....
Groucho, credo di essermi innamorato un'altra volta..."

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Dylan Dog:
"Kim... non so perché, ma mi fa pensare all'America...
e mi sembra di averla già persa, senza neanche averla trovata..."

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p. 87

Gatto nero:
"...perché l'amore è una cosa strana, che dà la vita e muore,
che ogni volta sembra eterno e ogni volta finisce..."

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E mi domando se è un ciclo eterno oppure no.
Se esista o meno il riflesso di me in un'altra forma che appena sfioro si agita per me e io per lei.
...e mi fa male...
...tanto male...

giovedì, agosto 12, 2010

Oltre il muro

"...The ones who really love you
Walk up and down outside the wall..."
- "Outside The Wall", The Wall, Pink Floyd -

Potrai anche apparire ridicolo agli occhi di altri,
ma camminare sul muretto da solo così perché lo vuoi,
girarti dietro all'improvviso e guardare l'infinito
non farà differenza...
...quelli che ti vogliono bene
guardano oltre il muro.
- Remo -

lunedì, luglio 26, 2010

La donna che non vive

Tratto da un articol di www.lecceprima.it (http://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=21848)

Io, 29 anni, oggi dopo 365 giorni da quella notte, son qui… viva, forse.

Lui, l’insospettabile e per bene, quello buono e amico di tutti, lui che con le sue lacrime di coccodrillo e parole prese in prestito, a debito, crede di poter incantare chiunque e lo ha fatto. Lui, che vive come se quella notte non fosse mai esistita, che crede di poter mettere in tasca una verità che non c’è, lui che mente, lo ha sempre fatto e vive nella consapevolezza di essere “qualcuno”. Un vigliacco che il 26 luglio 2009 ha deciso per me. Ha deciso di distruggere la mia vita. Ed è successo. Sì. Son viva: respiro, lavoro, cammino, parlo, penso… ma non vivo.

Sono il risultato della sua violenza. Una lunga, lenta e atroce violenza che si protraeva da mesi.

Io, non volevo vedere. Pensavo e mi convincevo che quel tempo sarebbe passato e che “quello” sarebbe tornato ad essere un uomo. Ero la protagonista di una favola, tutta mia. Il principe aveva sembianze umane… solo quelle.

Io non sento. Non avverto emozioni, tutto è statico. Le belle notizie, quelle che ti fanno battere il cuore, che ti fanno smettere di respirare per un attimo e che ti fanno sgranare gli occhi dallo stupore… io non so più cosa siano. Ora, potrebbe essere domani o viceversa ieri. Nulla per me cambierebbe. E’ tempo che passa e che deve passare. Invento mille modi per riempire questo contenitore, le mie giornate, mi carico di pensieri positivi, ascolto la musica che mi piace, leggo ciò che mi dà serenità, lavoro, mi faccio abbracciare dal sole, ma poi basta fermarmi un istante e intorno a me cala il buio, il silenzio e sento tutto quello che vorrei dimenticare: la puzza di umido di quelle maledette e troppo strette mura, la paura, il cuore a mille, la forza che non ho, la pelle che brucia, la sua forza, il respiro che va a fatica, la mia voce è soffocata dalle lacrime, il dolore, la voglia di fuggire e di fare qualsiasi cosa possa fermarlo; non mi ascoltava, le botte erano sempre più forti, la mia testa troppe volte è stata contro quel muro, i vestiti strappati, tutto sparso ovunque dopo aver colpito me e la mia dignità… gli sputi in pieno viso, gli insulti, le parole, quelle mai sentite se non dalla sua bocca, miste a bestemmie. Un pugno ancora in pieno petto e ho smesso di respirare… ho creduto di morire. Credevo di morire per volontà di quello che pensavo fosse l’altra metà del mio cielo.

Ricordo le visite mediche, sola in ospedale senza neppure un viso conosciuto, pronta a inventare la scusa più banale per giustificare i miei segni, la solita caduta dalle scale che poco convinceva chi mi ascoltava.

Io ho denunciato. La giustizia è lenta e mi chiedo se servirà davvero la sentenza di un giudice… per me è già stato condannato. Non da me, dalla mia famiglia, dai miei amici, non dalle persone che pur non conoscendomi hanno fatto sentire la loro presenza. E’ stato condannato dal suo peggior nemico: se stesso. Il tempo passerà ma questa storia farà parte di me per sempre, ma son certa che la vita non lasci mai dei conti aperti.

Io porto questa croce sulle spalle, ormai, con disinvoltura perché ho la forza di farlo… aspetto che arrivi il momento della mia risurrezione e so che da questo calvario ho imparato tanto ma ho perso anche molto. Qualcuno la chiama “frizzanteria”. Ed è vero perché non sorrido più, ma ho in tasca una certezza: di aver vinto sul “male” anche se le botte le ho prese io. Ma guardo la realtà. Io posso guardarmi allo specchio senza farmi schifo. Non devo fingere con gli altri, non devo affrontare gli occhi di nessuno, sono una persona libera al contrario di una “bestia”.

L'importanza del suono

domenica, luglio 25, 2010

Fuori dal tempo

"I say baby, baby, baby You're out of time..."

I mitici Ramones dicevano così in una canzone.
Pace all'anima loro. Resteranno miti eterni.

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Provo quella sensazione di essere fuori tempo in molte occasioni:

- quando mi parlano e svago altrove con la mente;
- quando non capisco quello che mi dicono;
- quando m'invento qualche sogno;
- ...

La lista è più lunga, non preoccupatevi.
A volte mi abbandono in lunghe passeggiate e spesso lo faccio anche se sono
in presenza di amici. Mi stacco da loro, non perché non li voglio accanto,
vago, vago e vago chissà dove poi.

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Ritorno a vivere? Ma sono libero di farlo?

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Pensieri sconnessi. Ho bisogno di cambiare e inseguire i miei sogni.
Ancora pensieri sconnessi... perciò sono Fuori dal tempo.

giovedì, luglio 08, 2010

Non ho voluto vedere

Ho visto uomini arrendersi davanti al primo ostacolo...

Ho visto uomini cambiare idea per paura di essere criticati...

Non ho visto uomini...

mercoledì, luglio 07, 2010

Rallenta

"...correvo come un matto
tutti gli altri eran davanti,
cos'è che non va?
Brutta storia dico corro corro
e resto sempre in fondo
sono fuori allenamento
oppure è allenato il mondo?..."


Così è arrivato il momento di un nuovo break per accogliere quello che mi suggeriva mio fratello: rallenta.
Anche Odifreddi disse di voler scendere dalla giostra...

C'è stato un periodo della mia adolescenza in cui non credevo nello stress, mi facevo beffa di esso...
Malanni fisici? Cosa sono?
Ora mi devo controllare perché lo stress è una brutta bestia e non posso arrendermi sapendo che c'è gente come me
lotta per sopravvivere mentre io posso vivere... con i miei problemi, con i miei guai, inquietudini... ma vivere.

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"Fu così che lasciai la gara
e resto lì
per andare con il passo mio..."


Spesso è utile vedere la gara al rallentatore.
Guardare gli altri mentre si agitano, sorridere, prendersi del tempo per svolgere i propri doveri.
Ti passano accanto, alcuni ti guardano come pensierosi e convinti di fare meglio di te,
altri orgogliosi a giusta regola, altri ancora indifferenti...
Ma io ho la mia vita.
Quattro mura per impegnarsi, volti indifferenti, volti amici...
Fuori è diverso.

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"Io non vado da nessuna parte
io sto andando e basta..."


E se voglio rallentare?
E se voglio preoccuparmi dell'essenziale e non di tutto?
Non vuol dire perdersi...
semplicemente andare...
andare avanti...



P.S.: le frasi in corsivo sono tratte dal testo di una canzone di Ligabue, "Fuoritempo", una delle mie preferite.

lunedì, luglio 05, 2010

Mente Libera...

"Non credere a nulla, semplicemente per sentito dire, non importa dove l'hai letta o chi l'ha detto, neppure se l'ho detto io, a meno che non sia affine alla tua ragione e al tuo buon senso.
Non credere nelle tradizioni, perché sono state tramandate per molte generazioni.
Non credere in niente, solo perché se ne parla tanto, o è sostenuto dalla stragrande maggioranza degli uomini.
Non credere semplicemente perché è scritto nei tuoi libri religiosi.
Non credere solo per l'autorità dei tuoi insegnanti e degli anziani.
Ma se dopo l'osservazione e l'analisi personale, scopri che è d'accordo con la ragione, ed è favorevole al bene e beneficio di tutti, allora accettala e vivi per essa."

(Buddha)

sabato, giugno 12, 2010

Un altro grande: Albert Fert

A fine maggio ho avuto modo di assistere ad una lezione del Grande Albert Fert.

Chi è? Lo so, non è molto professionale, ma vi riporto quel che dice Wikipedia:
"Albert Fert (Carcassonne, 7 marzo 1938) è un fisico francese, premio Nobel per la fisica vinto il 9 ottobre 2007 per le sue ricerche sull'effetto di magnetoresistenza gigante con Peter Grünberg.

Questi studi permisero ai moderni dischi rigidi di superare la barriera del gigabyte. Attualmente è professore dell'università di Parigi-Sud dell'Orsay e direttore scientifico di un'unità del CNRS/Thales."

Penso basti per dirvi che emozione ascoltare (anche se non ho capito granché a causa del suo inglese con cadenza francese) e poi stare a fianco e farsi autografare il libretto del programma dei convegni da un premio Nobel... mica bruscolini...

venerdì, aprile 02, 2010

Serenità

Si avvisano i gentili conoscenti del sottoscritto, che lo stesso ha deciso di non farsi più problemi relativamente a molte questioni della vita dato che tali questioni gli hanno portato via molti motivi di serenità che d'ora in poi non si vogliono più perdere.

Si vive una volta sola.

lunedì, marzo 29, 2010

TiFiDi

Ormai non so più di chi fidarmi.

Una? Due persone?

Tutti pensano a se stessi. Giusto.
Ci si rincorre nel momento del bisogno.

Tanto c'è già qualcuno che pensa a me. Ma quando non c'è quel qualcuno?

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Aveva ragione il mio prof. di elettronica: "Non troverete mai la ragazza ideale".
E non penso si riferisse solo alla ragazza... amicizie.
Aggiungo io, come per ogni cosa, in questo mondo esiste il massimo, il minimo, il medio, il negativo, il positivo, il neutro... non l'ideale. La perfezione non è di questo mondo.

E quando non troviamo soddisfazione ai nostri sensi non è un bel vivere.

Può esserlo, forse, come dicono i buddisti, non provando emozioni. Difficile.

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Bello incontrare altre persone. Nuove persone.

Ma la vita ha bisogno dei suoi alti e bassi.
Sennò non è contenta.

venerdì, marzo 12, 2010

Ottenere il massimo

Nella vita di un individuo avere una mente meravigliosa è sicuramente un vantaggio, ma la vera marcia in più è la cocciutaggine nel perseguire i propri obiettivi.

Accadono così, eventi spettacolari durante lo scorrere degli anni: momenti in cui il vero lampo di genio consiste nel cambiamento e nel prendere in mano gli eventi.

Costanza e spavalderia nei confronti di ogni situazione.


martedì, febbraio 02, 2010

sabato, gennaio 30, 2010

Come sto in questi giorni? Così...

Prendo spunto dalla frase scritta da una mia amica...

"Ti ricordi quando mi hai chiesto se avevo le pastiglie per la felicità? La pastiglia è la vita. Vivi, buttati, apriti, ascoltati. Le tue paure, le tue ansie sono dovute al fatto che tu esisti ma non vivi. Sei bloccato. Ti ricordi quella frase di Oscar Wilde? Diceva che vivere è la cosa più rara al mondo.La maggior parte della gente esiste, e nulla più."

^_^