sabato, settembre 27, 2008

Realtà matematiche

Oggi entro in edicola per vedere se è arrivata una delle mie riviste preferite (sul meteo).
D'un tratto noto una persona che girando e rigirando alla fine chiede all'edicolante (un simpaticissimo amico... ci tenevo a sottolinearlo che tra l'altro oggi mi ha offerto il caffè!) se fosse uscito il secondo numero di una rivista di giochi matematici. L'edicolante rammaricato risponde di averla già finita!

Incredibile! Già finita? (monologo mentale personale!)

La persona esce. Domando all'edicolante come mai fosse già finita una simile rivista! E lui mi risponde che le copie arrivate erano soltanto 5!
Ecco la spiegazione!
Per curiosità (anzi per conferma) gli domando se l'età di chi ha acquistato quella rivista fosse superiore ai 20... lui conferma anche questo ed aggiunge che in media l'età abbastanza più elevata.
I ragazzi non vanno matti per certe riviste!
Ipotesi confermata!
Il mio paese segue la media nazionale: i ragazzi non hanno piacere a studiare la matematica!

--------------

Un'altra riflezzione che ho fatto più tardi è stata la seguente: ho notato personalmente quanto i ragazzi che incontro abbiano idee poco personali tant'è che molti non hanno un'idea personale della realtà e vagheggiano su idee preconcette e precostituite. Ok... sono ragazzi... facilmente influenzabili... ma dico... possibile che la nostra cultura stia decadendo anche su quelle materie che in passato ci hanno fatto passare momenti di gloria in quanto tanti nostri conterranei hanno dato contributi fondamentali?

Mentalità ...come al solito.
Ci si uniforma anche qui.

Ricordo che quando eravamo dell'età delle scuole medie (già da allora) al mio amico William esponevo con insistenza il concetto di elaborare personalmente le idee. Avevamo parecchi esempi anche noi, di persone plagiate. Probabilmente ci plagammo a vicenda anche io e William, ma il nostro plagio mi sembrava più che altro direzionato al fatto di "rubare" all'altro un concetto, un comportamento, un modo di pensare, un'idea che poteva migliorarci. Un pò come accade nell'open source: codice aperto, possibilità di copiare, osservare per migliorare un proprio codice che si sta scrivendo, inviare suggerimenti.

Può e darsi e probabilmente è così, che quello che facevamo era buono solo dal nostro punto di vista. Magari altri penseranno il contrario.

Mentalità...

venerdì, settembre 19, 2008

C'era una volta in paese...

Oggi ho assistito ad un dibattito nell'auditorium del mio paese.

Il presidente della provincia doveva esser presente. Alle 19 si cominciava.
Circa 3/4 d'ora dopo è arrivato il presidente. Io sbotto.

- Nota bene: il mio prof di elettronica (mitico prof!) delle scuole superiori diceva alla classe: "Se tu arrivi in ritardo ad un appuntamento con un amico. Allora l'amico ti dirà: "Tu non sei più mio amico!".
Io ero un ritardatario.
Anche la mia ragazza mi ha insegnato a capire il significato dell'essere preciso agli appuntamenti.

Grazie prof, grazie compagna della mia vita. Due lezioni importanti.
Ed in questo caso devo dire anche che mio padre ha insistito affinchè non arrivassimo in ritardo agli appuntamenti (devo ammetterlo!): 10 minuti prima sì... un minuto dopo no!

Purtroppo un uomo che ha più di 50 anni, presidente della provincia, magari padre di famiglia...
ancora non ha capito un significato così importante.

Su questo punto devo ammettere e fare nomi: Antonio Di Pietro.
Da ministro alle infrastrutture fu invitato dalla Facoltà di Ingegneria di Lecce ad una riunione.
Arrivò in anticipo di un quarto d'ora. Grande! Mai visto da un politico!
Fu invitato anche quel famoso presidente di provincia. Lui però, arrivò in ritardo e durante il convegno gironzolava tra i banchi...
Il lupo perde il pelo, ma non il vizio.

Il cambiamento si vede anche da queste piccole cose.

Mi dispiace signor presidente, ma ho perso la fiducia in lei se mai ne avessi avuta un pò.
Odio la vecchia politica, quella del sindaco del mio paese, odio quelli che non credono nel cambiamento, odio coloro che pensano di dare il contentino per tenere contento lo stupido di turno.

Vi odio.

Ma ringrazio quell'unico politico che mi ha dismostrato che non tutto è così...
grazie.

lunedì, settembre 08, 2008

Dio --> Conoscenza

« Nata con un atto di Fede nel Creato, la Scienza non ha mai tradito il Suo Padre. Essa ha scoperto - nell'Immanente- nuove leggi, nuovi fenomeni, inaspettate regolarità, senza però mai scalfire, anche in minima parte, il Trascendente. »


(Antonio Zichichi. Perché io credo in colui che ha fatto il mondo, Il Saggiatore, 1999.)

Non pensate male... non voglio aumentare la mia cultura per l'unico scopo di sentirmi Dio. Più che altro mi riterreste schizofrenico se pensassi ciò.

Premesso questo vorrei dirvi che sono sempre più convinto che un universo così perfetto solo un Grande lo potesse creare!

Vi immaginate voi di incontrarlo? Cioè, io se me lo trovassi di fronte con voce entusiasta Gli direi: "Sei Grande!" oppure "Sei un Mito!"... o roba del genere...

e quanto più passa il tempo e di più mi rendo conto che la scienza non contrasta per nulla con un universo che possiede una Mente Superiore...

Nel titolo ho messo di proposito una freccia da Dio alla Conoscenza... il verso opposto non potrebbe esistere per quel che penso...

...eppure un pezzettino alla volta ci approssimiamo alla perfezione e a volte invece torniamo indietro... una funzione a gradini... non credo che per x che tenda ad infinito si possa trovare soluzione... al massimo... una singolarità!

P.S. per la serie: questo post è un'ulterioe cazzata tranne che nell'ultimo paragrafo.

sabato, settembre 06, 2008

Altri di altri...

« Al mondo ci sono varie categorie di scienziati; gente di secondo e terzo rango, che fanno del loro meglio ma non vanno lontano. C'è anche gente di primo rango, che arriva a scoperte di grande importanza, fondamentale per lo sviluppo della scienza. Ma poi ci sono i geni come Galileo e Newton. Ebbene Ettore era uno di quelli. Majorana aveva quel che nessun altro al mondo ha. Sfortunatamente gli mancava quel che è invece comune trovare negli altri uomini: il semplice buon senso. »

Enrico Fermi

martedì, settembre 02, 2008

Il muro

Questa sera ho guardato il programma del prossimo esame. Un bel malloppo. E' dura.

Manca poco alla meta. C'è anche un muro. Devo affrettarmi perchè di tempo ne è passato. Certo, ho anche lavorato. Ma finire vuol dire anche realizzarsi e farlo più in fretta vuol dire avere maggiori possibilità.

Il muro.

-----------------

Mi arriva un messaggio. Un mio amico. Uno dei pochi veri amici che ho. Ne ho di altri, ma diciamoci la verità: non sono tutti uguali e quelli buoni sono rari. Ed io me li voglio tenere stretti. Ho imparato a sceglierli sì. Perchè nella vita si impara anche questo e guai a non impararla questa lezione!

Anche lui ha un esame anzi, ne ha tanti ogni giorno e ben più difficili dei miei. Ma i suoi muri li fa sembrare marciapiedi. Ci alza il piede e ci passa sopra.

-----------------

Un esame è sempre un esame. Ha le sue emozioni, le sue notti insonni, i suoi ripensamenti.

Ogni esame è difficile. Ma c'è chi li traforma.

Questi amici hanno spesso qualcosa da insegnarti... per esempio... che in fin dei conti... è solo un esame... andiamo avanti!